Sempre più spesso, molte persone vengono colpite da disturbi più o meno gravi ed invalidanti riguardanti la colonna vertebrale.
La maggior parte di queste situazioni tendono a cronicizzarsi, riducendo, a volte drasticamente, l’autonomia e la capacità motoria di chi ne soffre, comportando una scarsa qualità della vita.
Sono storie di dolore quotidiano, di impossibilità di vivere serenamente le situazioni familiari e lavorative. Sono storie di chi, nonostante soldi e tempo spesi per la ricerca del benessere, si trova rassegnato a condividere la sua esistenza col dolore ed a accettare forzatamente questa condizione.
Una parte di questi casi ha una destinazione chirurgica: si tratta di situazioni cliniche in cui, per uno specifico motivo patologico, l’anatomia della colonna vertebrale viene fortemente alterata, andando così a comprometterne anche la funzionalità.
Ma la maggior parte delle colonne vertebrali problematiche, perseverano nella loro condizione dolorosa perché non propriamente riabilitate. In genere il primo approccio è quello farmacologico con la somministrazione di antidolorifici che, se assunti di consuetudine a lungo termine, non producono più l’effetto benefico per cui sono stati prescritti, ma vanno a creare altri disturbi, prevalentemente a livello gastro-intestinale, non agendo invece in modo benefico sul problema ‘’DOLORE’’.
L’approccio riabilitativo che viene più frequentemente consigliato e, di conseguenza, il più noto, è quello posturale.
Il concetto su cui si basano i vari metodi ginnastica posturale è fondamentalmente un modo di pensare il corpo solo come un insieme di catene muscolari che, se libere ed elastiche, consentono uno stato di Salute, ma, se irrigidite e ‘’accorciate’’, determinano l’insorgere delle problematiche dolorose. Per questi metodi basta, quindi, mantenere meccanicamente liberi tali muscoli per pensare di creare un nuovo e sano equilibrio!
In realtà la situazione è molto più complessa ed i limiti di questa ginnastica posturale sono molti, a partire dalla pretesa di concepire il corpo umano come qualcosa di prettamente statico e di affrontarne le problematiche con una tecnica esclusivamente fisico-meccanica.
L’ approccio più funzionale, più completo e più adeguato alla complessità del problema DOLORE, viene proposto dalla Riabilitazione Neurocognitiva:
Questo “Metodo” fonda le sue radici sulla consapevolezza e sulla conoscenza che ogni persona dovrebbe avere del proprio corpo per imparare a muoversi in modo corretto, andando così ad eliminare la causa del DOLORE o della DISABILITA’ .
Imparare a percepire la colonna vertebrale attraverso il suo movimento e non soltanto attraverso il dolore, è il primo passo per iniziare ad avere coscienza del proprio corpo e dei propri errori. Questo permette di modificare i comportamenti che agiscono negativamente sull’equilibrio funzionale, consentendo il percorso rieducativo.
Intraprendere un percorso terapeutico attraverso la Riabilitazione Neurocognitiva significa vivere un percorso di ri-apprendimento dei processi cognitivi che sono alla base dell’organizzazione motoria sana, andando a rieducare il cervello alla sua funzione di organo alla base della percezione e quindi del movimento. Questo consente al Paziente con dolore cronico di essere artefice in prima persona del suo recupero/cambiamento verso l’eliminazione dell’organizzazione motoria patologica e quindi verso l’eliminazione del dolore. Tutto questo è consentito grazie alla capacità del cervello, se adeguatamente guidato dall’esercizio terapeutico, di poter organizzare “nuove mappe funzionali” sane a sostituzione di quelle patologiche responsabili della cronicità e permanenza del DOLORE.